Celebro la Bellezza

di Salvo Micciché



Si presenta sotto la forma di un elegante contenitore di fogli sciolti e autografi la silloge di Lina Riccobene Bancheri, Celebro la Bellezza, edita da Poesia e Poetica, a cura di Gaetano Salveti.

Scrive Salveti nella prefazione al libro: «Questo libretto di fogli sparsi nel grande mare della poesia europea del nostro tempo, è l'avvio di una storia, sicuramente avviata a scoprire gentilezza, umori non dispiegabili, pensieri forse reconditi». Quei pensieri che la poetessa di Delia vuole trasmetterci con quel «proposito morale» che si fa vissuto intenzionale, passato nel presente, memoria storica nel pensiero.

«Arpeggia e canta la bellezza / tra foglie aghiformi di pini marini. / Brividi scorrono l'autunno.» Così inizia L'ambra del ricordo, la prima poesia di Lina Riccobene. Così inizia un racconto a Delia e al Mondo; un racconto che si autoalimenta per non morire e non far morire: «non voglio che questo fiume / vada a disperdersi nel mare».

In Playa Grande la poetessa confessa la sua “solitudine senza scampo” nel sole incerto della amata borgata sciclitana. La speranza trionfa, alla fine, in Sera Settembrina: «Sono come un Oceano». Un oceano di grazia e di entusiasmo poetico, a cui la “cenobita” Lina ci ha da tempo abituati (e contagiati).