Navigando in Internet n. 6

di Salvo Micciché

Navigando in Internet

Rubrica a cura di Salvo Micciché


n.6 (22 luglio 1996)


Mille e duecento visitatori in 6 mesi fanno si Scicli on the Web una Rete Civica che non ha nulla da invidiare a siti Internet ben più noti.

I tanti visitatori di Scicli on the Web sicuramente per prima cosa daranno uno sguardo sommario alla struttura del nostro sito, ma presto esprimeranno delle preferenze per questa o quella pagina, o vi entreranno senza passare per la nostra Home Page e noi lo verifichiamo con dei contatori particolari che ci indicano il grado di preferenza di singole pagine (per es. quella del GdS, quella della Banca Agricola di Ragusa, quella del Koala, quella della storia e delle tradizioni, in questi giorni quella di TMC e quella per l’Unità d’Italia, di cui si parla a pag. 4 del GdS...). La  palma, per ora, va alla pagina di Inzirillo Viaggi e Viaggi Marini, con oltre 430 accessi diretti. Sicuramente l’aria vacanziera si fa sentire e il “Programma Malta” presentato nel sito ha attirato molti “internettari” italiani e stranieri. Avanti tutta verso i litorali iblei (e maltesi)... 

Seguono, in questa ipotetica classifica, il Giornale di Scicli con 180 accessi (ma qui giochiamo in casa), Pro Loco con circa 100, Cenobio dell’Arte con circa 80, Banca Agricola con 70, Koala con 50, Studio Gamma con 40. Bisogna poi aggiungere le pagine tematiche: “consigli su Internet” 170 accessi, “storia di Scicli” 130, “Pagine Gialle” 80, “libri locali” 40...

Tra i tanti messaggi che ogni giorno ci arrivano dalla Ragnatela Mondiale ci ha fatto piacere ricevere quello del nostro abbonato Gaetano Camponero che ci ha gentilmente salutato dal Khazakistan (Internet anche lì!): la saudade per Scicli si fa sentire...

Torniamo brevemente sul tema delle Reti Aziendali, INTRANET. Brevemente, perché è breve lo spazio di questa rubrica e preferiamo trattare più cose per sommi capi, piuttosto che poche cose in termini troppo “computeresi” e incomprensibili ai più.

INTRANET risolve soprattutto un problema assillante per ogni azienda di una certa rilevanza: istallare tante applicazioni (e licenze) quanti sono i personal di cui dispone per consentire ai propri addetti di fruire del patrimonio di informazioni comuni ai vari settori aziendali: se invece le informazioni risiedessero su un solo computer in forma di pagine HTML (quelle usate per il Web di Internet) e sugli altri computer fosse istallato solo un “Browser” (“sfogliatore”), il problema sarebbe in gran parte risolto a costi modesti: non bisognerebbe più disporre di macchine potentissime, né di costose licenze...

Con Java (di cui si parlava nella scorsa puntata), con Visual Basic e ActiveX (strumenti utili ai programmatori, di cui parleremo in altre puntate della Rubrica) è facile condividere in rete (anche su Internet) varie applicazioni (del tipo wordprocessor, fogli elettronici, database...) persino senza averle istallate. Gli sviluppi dei sistemi in esame sono rapidissimi: si calcoli che un “Anno Internet” vale quanto due o tre mesi reali...

Purtroppo, però, anche in questo campo vige spesso la più assoluta ed imperante “Improvvisazione”: tutti “aprono siti”, salvo poi essere incapaci di gestirli davvero. E come si sa, non è cosa facile gestire siti Internet: basti pensare cosa vuol dire rispondere a venti-trenta E-Mail al giorno, aggiornare costantemente le pagine, curare la grafica, reperire le informazioni, rendere efficiente il codice, essere competitivi (con l’America!), far aumentare gli accessi...
Alle aziende conviene affidare questi servizi a consulenti informatici esterni e grafici professionisti, che possano vantare esperienza e capacità: solo così l’azienda potrà risparmiare. Presumere di svolgere anche questi compiti con personale interno, non sempre qualificato, serve solo a spendere più volte per lo stesso scopo, senza per altro ottenere risultato, e peggiorare l’uso che si può fare di Internet.
Un’altra strada utile sarebbe spendere per corsi di qualificazione del personale: quando Internet smette di essere “un gioco intellettuale” e diventa business ne vale proprio la pena. Ed oggi, a dispetto di qualche “Cassandra sconquassata” che sputa veleno sul Web (senza averlo mai compreso — come sono odiosi gli ignoranti presuntuosi... —), Internet è la più grossa fonte di informazioni utili che sia stata mai creata, altro che “gioco”: come tutte le cose contiene in sé il bene e il male e, come tutte le attività umane, non consente di discriminarli a priori.
Ma il libero arbitrio, altrimenti, che ci sta a fare?