Rimmi, pueta...

di Salvo Micciché


Nel nostro viaggio nell'Immaginario della Poesia Siciliana il poeta “Vittoriese-Ragusano” - come ama definirsi - Pippo di Noto occupa un posto di riguardo. E torna alla ribalta, ora che, datto il successo del suo libro Rimmi, pueta..., Pippo e il suo editore (Iblea Grafica) stanno seriamente pensando ad una ristampa.

Il libro (145 pagine, con una introduzione della glottologa Elena Stefania Carnemolla, che poi diventerà un saggio intitolato “Sulla definizione di dialetto  e di lingua standard”) è una raccolta di squisite poesie che seguono la traccia di un altro scritto di Di Noto: I cunti râ nanna.

La più nota, tra le poesie, è A colonnetta, quasi una ballata in elogio ad uno dei mobili che ci fanno tanto comodo, ma della cui importanza quasi non ci accorgiamo (il comodino): «'Nzoccu servi s’arrizzetta / ’ncapu o rintra â colonnetta...   Chhi piccatu, se si ’etta / quannu è veccia, a colonnetta...». Serve al fedele per la sacra icona (a fiuredda), al malato per la pillola, vi si tengono l'orologio, la candela (un tempo!), il bicchiere...

Le piccole grandi cose che Gozzano asociava alla vera felicità.

Altre poesie da leggere “tutte d’un fiato”: ’A nuttat’ê Natali, Usanzi Rrausani, Passatiempi î na vôta, A Vann'Antò, che è un omaggio al “mitico” cantore popolare ragusano. Con Vann'Antò, Pippo Di Noto celebra il fascino e la bellezza dei versi - semplici e pieni di storia - dei cantastorie siciliani, che, alla maniera di Omero, cantano la propria terra più con la memoria, che con la penna.

Avremo modo di parlare ancora dell'opera di Di Noto. Intanto, l'invito per tutti è di leggere questo simpatico libro, che ritorna d'attualità dopo circa sette anni dalla pubblicazione.