3COM Wireless Bluetooth PCMCIA
di Salvo Micciché
Abbiamo avuto modo di provare, grazie ad InfoVi – Informatica srl (http://www.infovi.it), la scheda di 3COM Wireless Bluetooth PCMCIA Adapter, e abbiamo potuto apprezzare le sue potenzialità, in relazione al collegamento e relativa sincronizzazione tra un Pocket PC, un notebook e un cellulare dotato di Bluetooth.
Configurazione usata
Notebook HP Omnibook XE3, Pentium III 800 MHz con 256 MB RAM, dotato di due porte PCMCIA e collegamento iRDA, con sistema operativo Microsoft Windows XP professional
Scheda 3COM Wireless Bluetooth PCMCIA Adapter, con relativo software 3COM Bluetooth Connection Manager
Pocket PC HP-Compaq iPAQ 3630, dotato di jacket Bluetooth+CF e Compact Flash da 128 MB, con sistema operativo Win CE 3.0 Pocket PC 2002, aggiornato con EUU1 (End User Upgrade 1) e Bluetooth Manager 1.1
Telefono cellulare Ericsson T39m, Triband, dotato di collegamenti Bluetooth e iRDA
La scheda si presenta come un classico modulo PCMCIA con un’antenna di tipo xjacket ruotabile in tutte le direzioni ed anche retrattile. Ed in effetti se la distanza tra due devices BT è inferiore ai 10 metri e non vi sono ostacoli, non è necessario estrarre l’antenna.
Una volta inserita la scheda in una delle porte pcmcia, il sistema operativo presenta una finestra di dialogo che chiede di installare i drivers e basta inserire il cd di 3COM (o indicare una cartella da cui installare i drivers più recenti) perché tutto venga configurato in breve tempo.
Il software di installazione configura anche alcune porte COM “virtuali” utili per i vari tipi di collegamento Bluetooth: seriale, DUN (Dial Up Network), Fax e LAN. Nel nostro caso sono state installate le porte COM5 (Serial), COM7 (DUN), COM8 (Fax), COM9 (LAN). Questa configurazione si può osservare in Bluetooth Connection Manager (BCM), che parte automaticamente all’avvio del sistema operativo (Windows XP nel nostro caso), in Strumenti->Porte COM.
A questo riguardo va notato che nel palmare (Pocket PC), il software Compaq Bluetooth Manager allegato al jacket BT configura le porte virtuali in modo similare. Nel nostro caso COM6 (seriale), COM7 (porta BT com interna), COM8 (porta BT com esterna), COM11 (Accesso Remoto). Di conseguenza sarà importante conoscere questi abbinamenti per una configurazione corretta dei due dispositivi da collegare via Bluetooth.
Per quanto riguarda il collegamento tra Notebook con 3COM Wireless BT e cellulare Ericsson T39m nessun problema di rilievo.
Una volta attivato il BT dal telefono e “appaiati” i due dispositivi con la nota procedura che consiste nello scambio tra le due macchine di un codice univoco e nella registrazione di tipo e nome dell’altro dispositivo, in BT Connection Manager appare l’icona di un cellulare con il nome del telefono e la scritta “Nell’intervallo”, che indica che il cellulare è pronto per lo scambio di dati, seguita da “Connesso”, quando la connessione è stata effettuata. Se il dispositivo non ha il BT attivato o è al di fuori dell’intervallo di azione, appare la scritta “Fuori portata”.
Si può quindi instaurare una connessione di accesso remoto, ad esempio in GPRS o anche in GSM e tutto procede con relativa semplicità.
Si possono anche scambiare biglietti da visita nel formato vCard. In vero, nell’attuale versione siamo riusciti ad inviare biglietti dal telefono al notebook, ma non viceversa, forse a causa di problemi e incompatibilità tra i due software usati dall’Ericsson e dalla 3COM, mentre tra l’iPAQ e il T39 lo scambio avviene regolarmente nelle due direzioni.
Ci sarebbe anche lo scambio di files (che nel caso del telefono non ha molto senso), e presenta gli stessi problemi dello scambio di vCard.
Con l’iPAQ 3630 (ma le considerazioni che facciamo si possono applicare ad altri modelli: 3850+jacket BT, 3870, 39x) è interessante soprattutto la sincronizzazione (e relativa installazione di programmi) con ActiveSync. Rispetto all’ottima connessione ad infrarosso (iRDA), Bluetooth offre anche la libertà di movimento, svincolando le macchine non solo dai cavi di collegamento, ma anche dalla necessità che le due porte siano allineate, come avviene nel caso dell’iRDA, così, ad es., in auto o in treno si potrà sincronizzare notebook e palmare senza problemi, ma anche in ufficio è inutile sottolineare come i collegamenti “wireless” siano sempre utili e benvenuti.
Per far sì che le due macchine possano dialogare, in primo luogo bisogna farle riconoscere dai moduli BT e dai rispettivi software Bluetooth (Compaq BT Manager e 3COM Connection Manager), appaiarli se necessario, associarli (se già non avviene in automatico) alla giuste porte COM virtuali. In particolare, normalmente avviene che il notebook (Server) opera con la porta COM5 (Serial) e il palmare (client) con la COM6 omologa, quindi il collegamento da indicare ad ActiveSync dev’essere COM6, appunto, altrimenti lo scambio dei dati non potrà avvenire. Quindi, una delle prime cose da fare è controllare in ActiveSync “Impostazioni Connessioni”, spuntare l’opzione “Permetti a cavo seriale o infrarosso una connessione alla porta COM:” e nell’elenco a discesa seguente indicare COM6 (che si riferisce all’iPAQ, non al notebook, che usa la COM5). Successivamente assicurarsi che anche l’opzione “Consenti attraversamento” sia attivata, per far sì che la sincronizzazione avvenga in tutti i sensi, consentendo anche di navigare o scaricare le news mentre il palmare è connesso (via BT nel nostro caso) al notebook, che a sua volta è connesso ad Internet.
Nel palmare bisogna controllare in BT Manager che il notebook sia indicato come “Partner ActiveSync” (cliccare sull’icona che lo rappresenta e spuntare l’apposita casella che compare sotto le indicazioni del dispositivo). Non occorre connetterlo alla porta seriale virtuale, a meno che non si voglia instaurare un collegamento LAN.
Inutile dire che la “radio Bluetooth” nel palmare dev’essere attiva e il palmare sempre nello stato “raggiungibile”, tutte cose che in genere BT Manager imposta automaticamente al momento in cui vengono riconosciuti ed appaiati i dispositivi. Ricordarsi solo di non attivare “Usa autenticazione” e “criptazione”, altrimenti si avrebbero seri problemi di comunicazione.
La connessione con ActiveSync non può avvenire dal notebook, ovviamente, poiché il palmare è solo un client e non funge da server. Quindi deve essere iniziata dal PPC, e inoltre non nel solito modo, ovvero cliccando sull’icona di ActiveSync (nel caso di un collegamento iRDA via Strumenti->Connetti tramite IR), ma a partire dall’icona di BT Manager (in basso a destra sulla barra di stato, l’icona rappresenta due frecce verticali). Cliccando su questa icona appare un menu che, tra l’altro, contiene la voce “Avvia ActiveSync”. In tal caso si aprirà come al solito il modulo di ActiveSync e – se tutto va bene – inizierà la connessione, la sincronizzazione ecc…
Piccoli problemi
Poiché la scheda 3COM e il software Connection Manager controlla i vari dispositivi ad intervalli di tempo reimpostati (e lo stesso invero fa anche BT Manager nel palmare), può accadere che apparentemente la connessione non avvenga subito. In tal caso si possono fare alcune cose per risolvere il piccolo problema. Per prima cosa provare ad avviare BT Manager nel palmare prima di cliccare su “Avvia ActiveSync”, quindi cliccare sull’icona che rappresenta il notebook per “recuperare i servizi”, e una volta che appare la scritta “i servizi recuperati…” avviare ActiveSync. Se ci sono ancora problemi, assicurarsi che in ActiveSync sul notebook l’impostazione della porta COM sia quella giusta (in genere COM6, come si diceva). Accade infatti che in determinate condizioni – non abbiamo ancora trovato la causa reale – questa impostazione viene persa e bisogna reintegrarla (per fortuna non accade dei frequente). Inoltre, assicurarsi sempre che l’icona che rappresenta BT Connection Manager sulla traybar di Windows sul notebook sia blu, poiché se fosse rossa vorrebbe dire che il software e i relativi drivers non sono correttamente caricati o la scheda non è riconosciuta (in tal caso il più delle volte basta chiudere il programma e riaprirlo dal menu 3COM, o tutt’al più riavviare Windows).
Conclusioni
In definitiva, la 3COM Wireless Bluetooth pcmcia ci è parsa un’ottima soluzione per rendere BT compatibili i notebook che già non lo siano, ed offrire quindi potenzialità di collegamenti wireless in modo facile e relativamente poco dispendioso. Da non trascurare il fatto che nei moderni notebook in genere le porte pcmcia sono due, per cui volendo se può “sacrificare” una per avere Bluetooth sempre attivo, inoltre in sistemi operativi come Windows 2000 e XP o Mac OS le schede pcmcia si possono inserire o togliere “a caldo” senza nessun problema di rilievo, quindi la soluzione pcmcia ci pare ottima per i notebook (per i PC meglio la relativa soluzione “USB Dongle” proposta sempre da 3COM).
A parte la possibilità di usare la scheda 3COM tra più notebook per creare una piccola rete LAN wireless (cosa in sé molto interessante), il “triangolo” notebook-palmare-cellulare che abbiamo ottenuto anche grazie alla Wireless BT ha dimostrato le potenzialità dei collegamenti Bluetooth, sia per quanto riguarda i collegamenti LAN e di Accesso Remoto, sia per quanto riguarda operazioni “telefoniche” quali scambio di vCard, invio di SMS e Fax, sia soprattutto per quanto riguarda la sincronizzazione senza ostacoli (fili e filacci tra i piedi, allineamenti non sempre possibili) tra palmare (nel nostro caso l’ottimo PPC iPAQ) e computer.
A parte i piccoli problemi che abbiamo notato non ne abbiamo riscontrati altri, per cui possiamo consigliare senza indugio l’uso di questa scheda, ovviamente sperando che 3COM rilasci nuove aggiornate versioni del software BT Connection Manager che possano magari risolvere i piccoli problemi di cui sopra.