Pocket PC visti da vicino

di Salvo Micciché

Pocket PC visti da vicino


Poteva Microsoft, con i suoi alleati stare a guardare nella corsa dei palmari? Ovviamente no, ed ecco allora nascere la strategia dei  Pocket PC.

In realtà Microsoft ha cominciato pensando di portare nel mondo dei palmari quello che possiamo definire un “clone” di Windows, appunto il sistema operativo Windows CE (WinCE), in cui si è cercato di implementare molte delle caratteristiche del noto sistema operativo dei PC su piattaforma Intel.

La storia di WinCE è lunga e irta di molte insidie. Infatti, come si può facilmente capire, è stato oltremodo difficile implementare tutte le caratteristiche di Windows, vista la differenza – a volte sostanziale – delle finalità e dei compiti tra un Pc e un palmare. La prima tendenza è stata quella di inserire quanta più grafica possibile, ma questo non è stato per niente un vantaggio, anzi ha avvantaggiato i concorrenti, Palm e Psion in primo luogo, più agili e veloci proprio per il fatto di avere una grafica meno pesante.

E così la versione 3.0 di WinCE tenta un ritorno al passato, riproponendo quella grafica “flat”, più leggera e meno tridimensionale, che era tipica di Windows 3.x (che oggi pochi si ricordano, a dire il vero), e meno simile a quella delle attuali versioni di Windows 98 e Windows 2000. È stato un indubbio successo, che ha velocizzato le macchine e ridato fiato ai palmari che adottano WinCE come sistema operativo.

Quasi contemporaneamente Microsoft propone Pocket PC, come evoluzione di WinCE. L’idea è ora quella di implementare versioni pocket (tascabili) dei più noti programmi di casa Microsoft, oltre quindi a Pocket Word, anche Pocket Excel e soprattutto Pocket Explorer (non si può prescindere da internet…) e Pocket Outlook. E per fare questo occorrono macchine più potenti, dotate di processori all’avanguardia e di molta RAM.

Ora, come sappiamo, Microsoft non ha mai investito molto nell’hardware, e in effetti non ha mai creato una “macchina WinCE” o un pocket pc. Il successo dell’iniziativa è stato invece demandato ai partner di Microsoft in questo arduo assalto a Palm e Psion, soprattutto HP, Casio e Compaq, ma anche Symbol, che hanno prodotto macchine di ottimo livello che implementano Pocket PC come sistema operativo.

A questo punto la pubblicità che accompagnava il lancio di Pocket PC poteva ben dire “Lo fa questo il tuo Palm?”, una pubblicità comparativa assai aggressiva, ma efficace, visto che le caratteristiche più in evidenza di Pocket PC che, grazie ai palmari HP, Compaq e Casio (i vari Jornada, iPaq, MC…), erano proprio quelle connesse a temi internet e multimediali: Pocket Reader, lettore di files MP3 e di Video MPEG, Pocket Outlook compatibile al 100% con il fratello maggiore. E poi colore a volontà e finalmente velocità non indifferente ed espansibilità garantita.

Ma cosa è possibile fare esattamente con un Pocket PC?

Vediamo di tracciare una carrellata veloce di alcune caratteristiche del sistema operativo e delle macchine che lo adottano.

Con un Pocket PC è possibile avere a portata di mano tutte le informazioni utili nel lavoro quotidiano, non solo databases, testi, ecc, ma anche  calendario e rubrica, in modo simile e per certi versi più dinamico di come si fa con Palm e Psion. In effetti la vera forza di Pocket PC, per chi è abituato a Windows (ed anche a Mac) è l’impressionante somiglianza non solo grafica, ma anche di strumenti e soluzioni.

Con Pocket Outlook e Pocket Explorer è semplicissimo leggere la posta elettronica consultare motori di ricerca nel Web, altrettanto facile vedere filmati e animazioni multimediali. 

Ovviamente l’aspetto che potrebbe interessarci di più, come nel caso di Palm ed Epoc Psion, è la sincronizzazione con un PC o un Mac. Nulla di più semplice e intuitivo, visto che Pocket PC è stato appunto studiato per essere sempre sincronizzato con Windows (ma anche con Mac non si hanno eccessivi problemi). Facile sincronizzare agenda, rubrica e posta.

Non mancano programmi e applicazioni per ogni esigenza, gran parte di serie su tutte le macchine che portano Pocket PC come sistema operativo: applicazioni business, di intrattenimento, di gestione personale. In un  Pocket PC tipicamente rileviamo appunto Pocket Outlook  (Posta in arrivo  o Pocket Inbox), che consente di leggere anche gli allegati di posta elettronica, e una completa gestione di contatti e calendari;  Pocket Internet Explorer per la gestione del Web con un modem integrato o facilmente installabile con sistemi di gestione di periferiche, usb, ecc; Pocket Word per la gestione dei testi e Pocket Excel per i fogli elettronici.

La novità è sicuramente Microsoft Reader (con la tecnologia di visualizzazione ClearType), che consente di leggere sul palmare i nuovi e-book in formato “reader” (estensione .lit) che recentemente Microsoft ha proposto anche per i PC. 

Troviamo poi Pocket Money e Windows Media Player per la gestione dei files multimediali (video e audio).


Insomma una dotazione di tutto rispetto, cui poi si aggiungono i tantissimi programmi scritti appositamente per questo sistema operativo. E non dimentichiamo che molti programmi del vecchio WinCE girano anche qui.

Per quanto riguarda la sincronizzazione, che come dicevamo è uno degli aspetti più importanti da ricercare in un palmare, Pocket PC include la tecnologia MS ActiveSync 3.1, per sincronizzazione il palmare ai computer Windows. Installata nel computer desktop, ActiveSync consente di sincronizzare automaticamente e continuamente le informazioni tra il Pocket PC e il desktop. In questo modo, tutte le informazioni personali (quindi anche i contatti, la posta elettronica e i relativi allegati) saranno sempre aggiornate. 

Vediamo ora come un Pocket PC può comunicare con il mondo esterno.

Per prima cosa è possibile utilizzare come modem un telefono cellulare dotato di funzionalità di gestione dei dati (e oramai sono tantissimi, modelli di note marche come Nokia, Ericsson, Mitsubishi, Motorola…); sono stati poi studiati appositi modem su compact-flash, che si conferma come una periferica vincente, non solo per la gestione della memoria, ma anche per tante altre finalità; è ovviamente possibile usare apposite schede di rete Ethernet, come sui notebook.

Ovviamente troviamo l’oramai immancabile porta USB, cui possiamo collegare anche alcune periferiche compatibili con i pc, la porta seriale e la classica porta IrDA (ad infrarossi). 

Per il funzionamento di Pocket Outlook e Pocket Explorer sono implementati i protocolli TCP/IP, SLIP (Serial Line Interface Protocol) e PPP (Point-To-Point Protocol).

Per la posta elettronica, poi,  vengono utilizzati gli standard SMTP, SLIP e POP3.


Mentre la generazione precedente di macchine che implementavano WinCE poteva presentarsi sotto la forma di “handeld” (senza tastiera) o “palmsize” (con tastiera), le attuali macchine con Pocket PC tendono ad avere tutte la forma – ritenuta  più comoda ed efficiente – di “handeld”, ovvero non hanno tastiera (in vero alcuni ce l’hanno opzionalmente).

Quindi per poterli usare – come avviene nei Palm – si è studiato un sistema di riconoscimento della calligrafia, con appositi programmi e con un'ampia scelta di comodi programmi, basati – se così possiamo dire – su tecniche di “stenografie”, ovvero su un sistema di segni facilmente memorizzabile e versatile. Si scrive tracciando uno dei segni riconosciuti da sistema con lo stilo su un’apposita area (come quando si sfiora un’icona) e il tratto viene subito convertito in testo, e quindi è possibile, leggerlo, visualizzarlo, sincronizzare con il PC oppure inviare ad altri utenti. Un sistema molto intuitivo per l’uso comune del palmare, ma che ovviamente può anche infastidire se si scrivono lunghi testi o si risponde a decine di email. Sono i pro e i contro di quella geniale tecnologia.

Avendo in genere 65000 colori, ogni palmare Pocket PC può anche essere pensato come macchina multimediale o macchina per giocare (lo confessiamo, chi di noi non ha provato almeno una volta a giocherellare con un computer o un palmare?). Anche se è ovvio che nessuna persona sensata spenderebbe tanti soldi per un palmare solo per giocarvi, chi vuole passare attimi di relax non ha che da scegliere tra tanti giochino, dagli scacchi, ai solitari, al golf…

E tale dotazione di colori, unita – come dicevamo – ad una maggiore potenza dei processori e alla RAM aumentata (anche tagli di 16, 32 mb di serie) si può pensare benissimo ad una discreta gestione di aspetti multimediali, come presentazioni, video (mpeg, mov) e audio (mp3, midi). L’unico inconveniente è ovviamente l’autonomia dalla corrente elettrica, vista la voracità del sistema grafico, che per visualizzare tutti quei colori e quella bella grafica consuma le batterie ricaricabile in poche ore, e per chi proviene ad es. da Psion, che ha autonomia di ben 35 ore, vedere il palmare richiedere la ricarica solo dopo 3-4 ore non è bellissimo.

La gestione dei testi e il trattamento degli e-books con Pocket Word e Pocket Reader è ottima, peccato solo che ebooks gratuiti in italiano ve ne sono pochini, anche se negli ultimi tempi un ammirevole movimento di amici, molti dei quali orbitano nel simpatico News Group it.comp.hardware-palmari, sta portando in questo formato parecchi classici della letteratura ed altre pubblicazioni di interesse generale, come alcuni di noi hanno già fatto per gli ebooks di Psion e Palm.

Pocket Word è eccezionale, un vero e proprio mini “Microsoft Word”, cui molti di noi erano già abituati su Windows e Mac. Ha tutti gli strumenti che servono per scrivere testi ben formattati, tranne quelli superflui. Ricorda molto Epoc Word di Psion per la semplicità e l’immediatezza d’uso, e genera files più piccoli di quelli dei fratelli maggiori, che di memoria ne sprecano tanta per nulla. I files .doc generati sono ovviamente compatibili con Microsoft Word, e quindi volendo anche facilmente traducibili in formati utili per epoc Psion e Palm, e questo è un aspetto da non trascurare.

In conclusione, Pocket PC supera abbondantemente l’esame anche degli esperti più diffidenti o – come chi scrive – provenienti da altri sistemi operativi e altre esperienze.

Quello che ci chiediamo è se veramente questo sistema riuscirà a soppiantare Palm e Psion, come dice quella pubblicità americana, o ancora la guerra sarà lunga e incerta.

Al momento Palm e Psion – in attesa dei “rumors” di accordi segreti e fusioni – sembrano tenere ben testa agli alleati di Microsoft. Ma fino a quando?