Salvo Micciché e il DX Handbook

intervista di Andrea Lawendel per Radiorama

DX Handbook, un WRTH open source

II piccolo scrivano siciliano


Molti Dxer e Bc-listeners trovano le loro fonti informative online. Tra queste il Dx Handbook, un repertorio - gratuito - di stazioni da 0 a 30 MHz.

Per molto tempo, il Dx Handbook che Salvo Micciché, da Scicli, mette generosamente a disposizione della comunità dxistica italiana e internazionale, è stato una sorta di quaderno personale, con le annotazioni che molti ascoltatori mettono da parte per agevolare l'identificazione delle stazioni.

Poi è venuta l'idea di trasformare il quaderno, strutturato come una pubblicazione elettronica professionale in formato Pdf, in un strumento per tutti gli altri Dxer. E così il Dx Handbook di Salvo è diventato un appuntamento imprescindibile di Radioascolto.org, un sito Web che raccoglie giorno per giorno le esperienze radiofoniche di un folto gruppo di Dxer e appassionati italiani. Spesso con risultati di assoluta eccellenza.

Una delle ragioni del successo di Radioascolto.org, a un anno dal varo online, è proprio l'Handbook concepito e realizzato da Salvo. La pubblicazione può essere richiesta attraverso l'apposito link sulla home page di http://www.radioascolto.org. L'autore provvede, gratuitamente, a inviare il file o le istruzioni necessarie per scaricarlo online. II formato a colori dell'Handbook - con un lungo elenco di stazioni DX tra 0 e 30 MHz e una serie di utili informazioni di contorno - agevola la lettura e l'interpretazione dei dati, che riportano stazioni attive e inattive, broadcasting e utility, in un ritratto molto realistico di tutto quello che si può ascoltare sulle onde corte e non solo.

Non è la sola lista di questo tipo su Internet, dove si possono trovare elenchi ancora più specializzati. Ma è sicuramente una delle più complete. E soprattutto viene realizzata con competente passione per essere condivisa - senza pretendere alcunché - tra le tante persone che la apprezzano e che a loro volta rispondono con la loro collaborazione. Uno spirito d'altri tempi, quasi artigianale ma perfettamente in linea con le moderne istanze dei contenuti open source; per una piccola impresa che è diventata un umile, utilissimo work in progress collettivo.

Radiorama ha pensato di intervistare l'iniziatore di questa impresa. Ecco quello che ci ha rivelato.

Come è nata l'idea dell'Handbook?

Sarebbe presuntuoso dire "per caso". In realtà è nata dall'esigenza di avere una pubblicazione che fosse a mezza strada tra i bollettini Dx e il Wrth, un prontuario che aiutasse a capire che cosa si sta ascoltando, cosa è probabile e cosa non lo è.

Nel tempo ho avvertito, anche su segnalazione di tanti amici, altre esigenze: aggiungere tips utili, tabelle con sigle e abbreviazioni e via scrivendo.

Molti si chiederanno quali sono le tue fonti. Come vengono raccolti i dati sulle stazioni attive? Ogni quando vengono aggiornati?

Le fonti sono in primo luogo l'ascolto diretto, mio e di tanti content providers che amichevolmente mi inviano quasi ogni giorno segnalazioni di ogni tipo, correzioni, aggiunte; poi vari bollettini internazionali e alcune Liste di appassionati che giornalmente si scambiano esperienze, impressioni, notizie.

I dati vengono raccolti con sistemi informatici, poi valutati, catalogati e infine inseriti nei files preparatori per essere poi pubblicati.

L'aggiornamento in genere è mensile, ma molto dipende dal tempo disponibile, a volte può diventare meno frequente, altre addirittura settimanale. Un po' meno frequente è la pubblicazione online del documento pdf, reso disponibile quando il numero di cambiamenti giustifica l'uscita di una nuova release.

Come è stato accolto l'Handbook, in Italia e all'estero, dal momento in cui hai deciso di renderlo pubblicamente accessibile? E chi è l'utilizzatore tipo, il Dxer impegnato o piuttosto l'ascoltatore di emittenti internazionali?

Incredibilmente (e la cosa mi ha davvero impressionato) è stato accolto benissimo a livello internazionale. Metà delle richieste di invio vengono dall'estero, persino dalla Cina. Forse era qualcosa che mancava, o che quantomeno integra le varie pubblicazioni, cartacee o informatiche che siano.

L'utilizzatore tipo dovrebbe essere il Dxer impegnato, per il quale questa pubblicazione è stato di fatto pensata. Ma anche molti ascoltatori di onde corte e radioamatori lo trovano utile, almeno a giudicare del feedback che mi giunge.

Ti sei fatto un'idea sullo stato di salute di un hobby che ha subito un indubbio calo di interesse malgrado (o forse proprio come conseguenza) della varietà di risorse di scambio e informazione online?

Come molti lettori di Radiorama ho vissuto il passaggio dall'era "cartacea" all'era "digitale" e ho avuto modo di nutrire speranza e qualche amarezza nei confronti dell'hobby del radioascolto. Ho sempre sostenuto che il passaggio a risorse digitali fosse tutto sommato positivo, sia pure con qualche svantaggio. Per esempio il proliferare delle Liste e dei cosiddetti gruppi di discussione sul radioascolto forse è giunto a livelli parossistici: se da un lato è auspicabile la libertà d'espressione, dall'altro ci ritroviamo spesso liste che riproducono in copia carbone le stesse informazioni, riciclate, che tra l'altro diventano subito vecchie e alla fine inutili. Forse un ripensamento sull'uso corretto delle risorse informatiche non guasterebbe anche in questo campo.

Ormai sono numerose le Liste, anche gratuite, alcune molto autorevoli che si possono prelevare sul Web. Ti senti in concorrenza con qualcuno? E quali sono, a parte la gratuità, gli aspetti che caratterizzano o rendono più interessante la tua iniziativa?

No, nessuna concorrenza, almeno da parte mia. Come dicevo, ogni Lista potrebbe e dovrebbe avere la sua funzione e la sua utilità (evitando di passare "fotocopie"). Diverso è il discorso di Liste che pretendono di essere in concorrenza, "contro", "a favore" di altre Liste, gruppi o persone. lo ritengo che non sia un affare "politico". E del resto non sopporto le fazioni, in questo hobby come altrove.

Quanto agli aspetti che rendono interessante DX Handbook, oltre al fatto di essere offerto gratuitamente attraverso il canale di Radioascolto.org, immagino che immediatezza, semplicità e aggiornamento continuo siano le cose più apprezzate.

Prevedi di estendere in qualche modo l'Handbook, vuoi incorporando una maggior quantità di segnalazioni, vuoi integrando anche informazioni diverse (per esempio su ricevitori, antenne, tecniche di ascolto...)?

Ho in mente vari progetti e tante sono le segnalazioni dei collaboratori e dei lettori. DX Handbook conta oltre 100 pagine, sicuramente ne aggiungeremo altre con articoli su antenne, ricevitori, tecniche dì ascolto e consigli vari, a corredo delle liste di frequenze, che però avranno sempre la parte più importante nel contesto del Manuale.

L'unico problema con pubblicazioni online come questa è raggiungere coloro che non possono o non vogliono accedere a Internet. Stai studiando una possibile soluzione?

Ci penso da tempo. Probabilmente una stampa su richiesta a pagamento, per coprire le spese, magari ogni sei mesi, a chi la richiede. Ci sarebbe qualche editore disponibile, ma per il momento non posso aggiungere altro.

Raccontaci qualcosa delle persone che stanno dietro al file in pdf. Chi è Salvo Micciché?

Salvo Micciché è un consulente per l'informatica che si occupa di informazione e che da vent'anni è appassionato di radio e radioascolto, un Dxer per caso, che cerca di rendersi utile ad altri che hanno la stessa passione.

Ma un manuale come DX Handbook non sarebbe nato se accanto a me non vi fossero decine di amici che hanno la stessa passione, lo stesso impegno, gli stessi interessi. Parlo per esempio di Enrico Oliva, Renato Bruni, Aldo Moroni, Fabrizio Magrone, Giuseppe Zella, Flavio Golzio, Giampaolo Galassi, Rocco Cotroneo, Enrico Callerio, Walter Mola, Paolo Romani, Francesco Morsilli, Fiorenzo Repetto, Valter Comuzzi, Piero Castagnone, Ugo Lazzarini, Saverio de Cian, Giorgio Casu, Roberto Celestre e Roberto Meloni, tanto per citare solo alcuni dei nomi dall'Italia (sicuramente ne dimentico molti altri), o anche Michael Oexner, Patrick Vignaud, Martin Schöch, Arnaldo Slaen, Nicolàs Eramo e Mauno Ritola che dall'estero collaborano assiduamente alla redazione di DXH. A loro tutti devo la riuscita di questa bella avventura.

Avrei voluto ringraziare anche coloro che non danno molto credito al DX Handbook, ma onestamente non me la sento...